Riflessioni con passione

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domenica, settembre 11, 2005

Sarà che non ho mai creduto nell'utilità delle marce, salvo di quelle sportive, nè nelle fiaccolate. Fatto sta che anche quella di oggi ad Assisi, marcia "per la pace" che si tiene ogni anno nella cittadina umbra, non fa eccezione. Mi sembra più una marcia politica che sia lì per trascinare in errore le persone più "sognatrici" e illuse. Tutti vogliamo la pace, chi può essere così folle da desiderare di vivere un conflitto, ma talvolta le guerre sono necessarie: per difesa in caso di aggressione all'Italia, o per portare democrazia dove manca, come in Iraq. Oltre a tutto, il nostro contingente in Iraq, che ammiro e a cui faccio tanti auguri, è là con tanto sacrificio non come forza belligerante ma di controllo pacifico del territorio. Ricordiamolo, schiacciato dalla dittatura di Saddam Hussein prima dell'intervento anglo-americano. Qualche persona in malafede o irrecuperabilmente offuscato dall'antiamericanismo, aveva affermato che l'intervento in Iraq fosse stato mosso da interessi petroliferi. Ma i fatti, o meglio, i prezzi attuali del petrolio, le smentiscono; infatti, era da decenni che tale prodotto non era così costoso, quasi a 70 $ al barile (circa 156 Litri). Tornando alla "pace", trovo che le marce e le manifestazioni in nome di questo valore, abbiano l'effetto di dividere la gente politicamente. Perchè la sinistra si è appropiriata anche della "pace" creando l'ennesima equazione scorretta: elettore di sinistra= pacifista e buono; elettore di Centrodestra= insensibile e guerrafondaio. L'ennesima strategia attrai-voti. Infatti a queste marce, se si presentano politici o elettori non appartenenti all'area di sinistra, vengono fischiati e contestati, come se per questi la pace non fosse un valore condiviso ma che fossero semplicemente degli infiltrati. Ricordiamoci che il Comunismo non è sinonimo di pace e che ha fallito ovunque; quindi, se a una manifestazione "pacifista" vediamo bandiere con tale orientamento ideologico, sospettiamo.

4 Comments:

At 7:05 AM, Blogger Innovator said...

Secondo me sbagliate tutti; sei tu che, parlando di Maccartismo ti porti indietro nel tempo. Non sono stato io, nel 2005 a parlare di abolizione della proprietà privata...se questo non è sintomo di Comunismo attivo. Per fortuna ci sono i giornali che a te non piacciono che non si rassegnano al pensiero unico e con essi io, uomo libero. Il Comunismo è sempre stato una rovina, soltanto in Italia non si è ancora capito.

 
At 3:44 AM, Blogger Innovator said...

Ciao, anch'io apprezzo il Corriere e La stampa anche se questo è stato l'ennesimo quotidiano passato nelle mani di un direttore di sinistra, sia pure stimabile, cioè Anselmi. Non si dica che la carta stampata è in mano al Centrodestra. Veniamo al neo Comunismo. Il problema è che il Comunismo nostrano ha ben poco di quello reale, che senz'altro apprezzo di più, in quanto prevede: durezza contro chi compie i reati, contro il "disordine", contro la droga ecc. Quello europeo, che è forte soltanto in Italia e in Francia, è più simile all'anarchia e quindi al "fate come vi pare". Tutto questo ha portato a un abuso del diritto di sciopero, in nessun altro Paese si sciopera tanto quanto in Italia. Tutto ciò crea danni all'economia e spesso anche ai cittadini. Quando non viene utilizzato per scopi politici. E' un diritto che andrebbe fortemente regolamentato.
Riguardo alla presunta difesa dei "poveri" da parte dei neocomunisti. Se volessero difenderli in modo adeguato, non spingerebbero per un'immigrazione di massa che, oltre a creare caos, toglie spazi ai lavoratori italiani. Perchè l'immigrato che di solito non ha specializzazioni e non sa l'Italiano, si adegua a fare i lavori più umili, facendo concorrenza agli italiani meno colti che potrebbero collocarsi in quei settori. Per aiutare i poveri bisogna far capire loro che ogni lavoro è dignitoso e non va rifiutato, non rassegnarsi a dire "gli italiani non lo fanno". Perchè chi dovrebbe fare lavori "di fatica", non può sicuramente ambire a posti di responsabilità. Di conseguenza si crea una sacca di disoccupazione che pesa sull'economia. Sarà che ho una mia attività e un po' conosco i meccanismi del lavoro. Un'immigrazione di massa porta, inevitabilmente, anche gente che non ha alcuna intenzione di integrarsi e lavorare quindi, o vive di sussidi/elemosina o di malavita. Ma l'immigrazione è una fonte "d'oro" di voti per la sinistra, da qui la fretta di dare loro il voto e di farne entrare tanti, a scapito degli equilibri dell'Italia. Infine, ricollegandomi all'inizio del mio post, se il Comunismo non è presente o è debolissimo in quasi tutta Europa, un motivo ci sarà. E, guarda caso, dove non c'è, l'economia è più forte, ci sono meno scioperi e la burocrazia è minima. O vogliamo dire che siamo migliori noi che vediamo ancora migliaia di bandiere con "falce e martello"? Non c'è bisogno di abolire per Legge il Comunismo, sarebbe inutile, è sufficiente che lo si provi così la gente capirà.

 
At 7:58 PM, Blogger Innovator said...

Ciao, deluso dall'imprevista sconfitta del Milan, mi accingo a risponderti. Anch'io apprezzerei una Sinistra liberale, diciamo blairiana, ma perchè essa possa realizzarsi in Italia, l'Unione dovrebbe dividersi dall'ala estrema, cioè Rifondazione c., Comunisti italiani e Verdi. Sarebbe un sogno ritrovare una coalizione socialista senza spinte comuniste. Il fatto è che, nella situazione attuale, mi pare che Prodi dia più ascolto alle voci "rosse" che a quelle "bianche", dato che le prima gli portano più voti. Riguardo all'immigrazione, tenendo presente che l'on.Turco tempo fa ha affermato che "la prossima volta" sarà meno restrittiva(!) nei confronti dell'immigrazione, ciò che mi ha più preoccupato è stata la dichiarazione di Nichi Vendola di auspicare la chiusura dei Centri di permenenza temporanea che, da quanto ho capito, significherebbe eliminare ogni barriera e controllo all'entrata di stranieri in Italia...ma mi aspettavo più rigore in questo ambito da parte del Governo ma, come hai detto tu, non è facile controllare le coste. Però si dovrebbe agire successivamente, cioè controllare chi è in regola e chi no, e prendere i dovuti provvedimenti. Detto questo, se vincerà l'Unione, ne giudicheremo gli atti. Auspicando che prenda spunto dalle socialdemocrazie europee. Ciao!

 
At 10:38 AM, Anonymous Anonimo said...

Guerra giusta? Ma tu stai scherzando spero..bo..le marce non servono ma almeno fanno molto ma molto meno male della guerra. Fatta soprattutto da un deficente che vuole solo denaro e potere ma noi abbiamo l'equivalente italiano.

 

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