Riflessioni con passione

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giovedì, maggio 11, 2006

Ele(imposi)zione del P. della Repubblica

Nella mattinata di oggi è stato eletto Presidente della Repubblica il diessino, senatore a vita, Giorgio Napolitano. Nato a Napoli nel 1925.
Si può legittimamente obiettare che esso è stato per decenni militante e importante rappresentante del Pci ma onestamente bisogna dire che è una persona moderata e di stile che non si può assimilare ai vergognosi ideali dei quali è portatrice Rifondazione comunista. L'Unione continua ad accusare il Centrodestra di aver sbagliato a non votare Napolitano. Ebbene, da elettore del Polo rispondo, come hanno già fatto tanti politici della mia parte che, negandogli il consenso, non si è voluto contestare la persona ma il metodo col quale è stata eletta. L'Unione avrebbe dovuto, per correttezza, proporre una rosa ampia di candidati, meglio se alcuni di essi non fossero nettamente connotabili politicamente. Invece, ha prima proposto D'Alema, dei Ds, chiaramente appartenente alla sinistra e poi Napolitano, anch'esso ex-Pci. A fronte della proposta, da parte del Polo, di una persona stimata e non legata a ideologie forti qual'è l'On.Letta. Si è palesato così ciò che gli italiani immaginavano, cioè l'accontentamento dei Ds che, dopo non avere ottenuto la presidenza della Camera nè del Senato, domandavano a gran voce un alto ruolo istituzionale. Ecco Napolitano.
La cosa più grave e allarmante è che l'Unione ha occupato tutti e tre i principali ruoli istituzionali, fregandosene del fatto che alle elezioni ha vinto con un miserrimo 0,06 percentuale e quindi che metà del popolo non l'ha votata.
Chissà quanto dovremo attendere prima che all'Inno nazionale verrà sostituita Bandiera rossa.