Riflessioni con passione

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venerdì, gennaio 27, 2006

L'Europa contro i crimini del Comunismo


Oggi è una giornata storica, il Consiglio d'Europa ha approvato una risoluzione con la quale condanna i crimini del Comunismo.
Il Consiglio dopo aver messo ai voti una risoluzione presentata dallo svedese Lindblad, con 99 voti favorevoli e soltanto 42 contrari, l'ha approvata.
Questa iniziativa è stata presa dopo un'analisi nel panorama politico-culturale europeo dalla quale si è evinto che una parte molto relativa della popolazione era al corrente dei crimini perpetrati, nel passato ma ancora oggi, dai regimi comunisti.
Si calcola che i morti causati dal Comunismo siano intorno ai cento milioni.
Chiaramente in tutta Europa ma soprattutto in Italia, questa verità non si voleva far emergere, ci sono riusciti per mezzo secolo abbondante. Adesso, con fatica, nonostante la gran parte dei media appoggi la Sinistra (chissà dove relegherà questa importante notizia) la VERITA' storica comincia a palesarsi.
Pensate che qualche comunista rivedrà le sue idee? Figuratevi, se siete fiduciosi, significa che non li conoscete bene.
In ogni caso, pro tempora futura, questa posizione del Consiglio d'Europa, è un luminoso passo verso la libertà delle menti e la giustizia storica collettiva.

giovedì, gennaio 26, 2006

Pensateci...prima che sia tardi



Questa è una certezza se al potere dovesse andare la sinistra, questa sinistra con forti pulsioni comuniste-noglobal che niente ha a che fare con le socialdemocrazie europee, alla Blair o alla Schroeder per capirci.
Aree dell'estrema sinistra, chiedono con energia e insistenza che vengano abolite tutte le barriere all'immigrazione, vogliono cioè che tutti gli immigrati che si presenteranno ai nostri confini, vengano lasciati liberamente entrare in Italia. A spanne si tratterebbe di un'entrata di alcuni milioni di clandestini ogni anno.
Un'entrata indiscriminata di immigrati extracomunitari, follia che in nessun altro Paese civile si sognano di fare, porterebbe al disastro completo dell'Italia e dei suoi cittadini e, contemporaneamente, non servirebbe ad aiutare, anzi, sarebbe il disastro anche per coloro che vi entrano. Non c'è lo spazio geografico nè le risorse per supportare un afflusso colossale di gente, è ovvio per chi ha almeno un minimo di raziocinio ma, evidentemente, a alcuni manca anche quel po'.
Tutti i Paesi benestanti (in primis i grandi Paesi colonialisti) dovrebbero mobilitarsi, e in fretta, per aiutare la gente povera nei Paesi d'origine, basterebbe mandare i surplus di produzione delle grandi aziende alimentari. Ma, se non si fa, l'Italia non può crollare per pagare le colpe di chi non si muove.